Amazon ha citato in giudizio Perplexity per frode informatica e violazione dei termini di servizio legate al suo browser AI Comet, capace tra le altre cose di compiere acquisti online in autonomia. Secondo il colosso dell’e-commerce, Comet agisce come un “intruso digitale”, fingendosi un utente umano per aggirare le regole della piattaforma e raccogliere dati, ponendo rischi in termini di privacy e sicurezza. È la prima volta che un tribunale dovrà stabilire i limiti legali di un’intelligenza artificiale autonoma nel commercio digitale.
Perplexity respinge le accuse definendole “tattiche intimidatorie” e sostiene di limitarsi a eseguire ordini degli utenti senza raccogliere dati. La stessa Amazon sviluppa progetti simili, come Buy For Me e Rufus, rivendicando però maggiore trasparenza, in quanto i suoi agenti operano all’interno di “perimetri controllati”. Bloomberg riporta che Comet avrebbe invece utilizzato account Amazon reali e simulato il comportamento di Chrome per celare la sua natura di sistema automatico e aggirare i sistemi di sicurezza della piattaforma.
Dietro la contesa legale si nasconde anche una sfida economica e strategica. Se infatti gli agenti autonomi decidono cosa comprare saltando le pagine sponsorizzate, Amazon rischia di perdere miliardi di ricavi pubblicitari, oltre al controllo sul comportamento d’acquisto degli utenti, la cui fidelizzazione e profilazione rappresenta una delle colonne portanti dei modelli di business dell’e-commerce.
Leggi gli articoli completi:
- Amazon in guerra contro l’AI che compra al posto nostro. Perplexity nel mirino su Repubblica
- Amazon Sues to Stop Perplexity From Using AI Tool to Buy Stuff su Bloomberg
Immagine generata tramite DALL-E. Tutti i diritti sono riservati. Università di Torino (02/05/2025).

