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Magazine Intelligenza Artificiale: l'IA è più di quello che appare

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Big Tech e narrazione IA: il marketing che non convince

rappresentazione astratta delle big tech, come Google e Meta

La narrazione delle big tech non riesce a convincere il grande pubblico. Lo storytelling di un’IA sempre più potente e capace di automatizzare task e mansioni complesse ha funzionato nel mondo finanziario attraendo enormi capitali, ma lo stesso non si può dire delle persone comuni. Nella loro percezione, la prospettiva di un’IA che sostituisce posti di lavoro appare minacciosa o poco interessante. Per questo motivo, le aziende tecnologiche stanno investendo massicciamente in pubblicità, cercando di rendere l’intelligenza artificiale più appetibile agli occhi del pubblico.

Durante il Super Bowl, Google, Meta e OpenAI hanno lanciato spot per promuovere le loro IA, mentre Microsoft e Apple stanno sperimentando diverse strategie di comunicazione. Il problema di fondo di queste campagne è che pur presentando prodotti simili, ovvero strumenti di IA generativa per la creazione di contenuti e l’automazione del lavoro intellettuale, faticano a trovare il giusto tono. Il settore, pur essendo in piena corsa competitiva, non sembra ancora aver capito come vendere direttamente ai consumatori un prodotto nato per le aziende.

Ciò che accomuna queste campagne è la difficoltà delle big tech nel costruire una narrazione convincente. A suscitare maggiormente reazioni negative non sono tanto le rappresentazioni pubblicitarie legate all’occupazione, ma quelle che suggeriscono che l’esperienza umana stessa sia un processo da ottimizzare. Se la paura di essere sostituiti dall’IA nell’ambito professionale è diffusa, un’inquietudine ancora più profonda riguarda il suo impatto sulla vita quotidiana e sull’identità individuale.

Leggi l’articolo completo “Big Tech Companies Can’t Quite Figure Out How to Market AI” su Intelligencer

Immagine generata tramite DALL-E 3. Tutti i diritti sono riservati. Università di Torino (2025)

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