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Magazine Intelligenza Artificiale: l'IA è più di quello che appare

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Il supercomputer Colossus di Musk raggiunge la piena operatività

server di un data center

Il supercomputer Colossus di Elon Musk ha raggiunto la piena capacità operativa nella sua prima fase, grazie all’attivazione della sottostazione che lo collega alla rete elettrica pubblica. L’impianto riceve ora 150 megawatt (MW) dalla Tennessee Valley Authority (TVA) e dispone di batterie Tesla Megapack con altri 150 MW di riserva, utili in caso di interruzioni o picchi di domanda.

Avviato a Memphis nel luglio 2024 con 100.000 GPU Nvidia H100, il supercomputer Colossus è stato portato a 200.000 GPU nel febbraio 2025. L’impianto è stato realizzato in tempi record (19 giorni contro i 4 anni stimati da Nvidia), e ha inizialmente operato con generatori a gas naturale. Con la connessione alla rete principale, metà dei generatori temporanei sarà dismessa, mentre il resto supporterà la successiva fase di sviluppo, in programma per l’autunno 2025.

La seconda fase prevede l’aggiunta di un’ulteriore sottostazione da 150 MW che porterà la potenza totale a 300 MW, quanto basta per alimentare 300.000 abitazioni. Di fronte ai timori sulla tenuta della rete, la TVA ha assicurato che il sistema sarà in grado di reggere la domanda. Intanto, Musk punta a espandere il Supercluster fino a un milione di GPU, obiettivo per cui è già in cerca di finanziamenti.

Leggi l’articolo completo “Musk’s Colossus is fully operational with 200,000 GPUs backed by Tesla batteries” su Tom’s Hardware

Immagine generata tramite DALL-E 3. Tutti i diritti sono riservati. Università di Torino (2025).

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