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Magazine Intelligenza Artificiale: l'IA è più di quello che appare

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Tutti pazzi per Skidibi Boppy: il trend tiktok esilante creato con l’IA

immagina di una signora anziana in piedi sopra una gondola a Venezia, con le braccia conserte

Dai meme jazz al brainrot generato da Veo 3: perché “Skibidi Boppy” è il nuovo trend che gioca col caos e con la tecnologia

“Skibidi Boppy”: una sequenza di suoni senza senso, uno slogan ripetuto in video surreali, il simbolo di un nuovo trend generato dall’intelligenza artificiale che ha ormai invaso TikTok e Instagram. A prima vista sembra solo l’ennesimo tormentone estivo nato dal nulla, ma dietro c’è molto di più. C’è una storia che attraversa decenni di cultura pop, c’è l’influenza delle nuove tecnologie creative, c’è soprattutto il bisogno sempre più diffuso di contenuti che stacchino la mente dalla realtà. E anche, se vogliamo, un sottile disagio.

Un meme generato dall’AI, ma anche da noi

La diffusione virale dei video “Skibidi Boppy” è strettamente legata alla recente uscita di Veo 3, il generatore di video AI firmato Google AI attraverso la piattaforma Gemini. Uno strumento in grado di creare filmati ad altissima qualità a partire da semplici prompt testuali, mescolando realismo visivo e assurdità narrativa. Così nascono le clip: anziani che fanno discorsi surreali prima di tuffarsi in mare, cavalli olimpionici, interviste a personaggi inventati che si concludono con uno slogan tanto ipnotico quanto insensato. In sottofondo? Il mantra Skibidi Boppy, spesso accompagnato da un fuori contesto “Forza Napoli”.

Il risultato è un’estetica nonsense, ma estremamente accattivante, che si rifà al filone del cosiddetto brainrot: contenuti che generano volutamente confusione, cortocircuiti cognitivi e ironia grottesca, come Bombardiro Crocodilo o Ballerina Cappuccina. La chiave del successo sta nel contrasto: immagini estremamente realistiche, scenari familiari, voci credibili… al servizio del totale non-senso. Una combinazione che spiazza, diverte e seduce.

Una cultura dell’assurdo

Ma c’è anche un elemento di “glocalizzazione” che rende il fenomeno ancora più interessante: gli account tematici. Napoletani artificiali, Lombardi digitali, Abruzzesi sintetici… le varianti regionali di Skibidi Boppy colonizzano i social, localizzando l’assurdo in dialetti e contesti riconoscibili. Una satira implicita, ma anche un modo per appropriarsi della tecnologia generativa e darle un volto più familiare.

In molti casi, sono le stesse persone a reinterpretare i video dell’AI, replicando con ironia movimenti, espressioni e battute. La macchina genera, l’umano imita: una forma paradossale di co-creazione in cui il senso sfuma e resta solo il gioco.

Disconnessione, ironia, ipnosi

Nel profondo, Skibidi Boppy non è solo un meme virale. È il segno di un bisogno: quello di disconnettersi da un flusso informativo continuo, ansiogeno e spesso deprimente. Il nonsense ci rilassa, ci distrae, ci rende spettatorə passive di una narrazione che non dobbiamo capire. E questo, in un mondo in cui ci viene continuamente chiesto di capire tutto, ha un potere liberatorio.

Ma attenzione: il successo di questi trend ci dice anche qualcosa di inquietante. L’intelligenza artificiale, sempre più brava a imitare la realtà, viene usata per generare l’assurdo. E noi, che un tempo cercavamo senso e informazione, oggi cerchiamo ipnosi e nonsense. Una dinamica che merita di essere osservata con spirito critico, non solo con leggerezza.

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