Secondo una recente ricerca, sembrerebbe che le persone meno esperte di IA siano proprio quelle che si dimostrano più aperte all’adozione di tale tecnologia.
Questo fenomeno, chiamato “lower literacy-higher receptivity” (“minore alfabetizzazione-maggiore ricettività”), è stato osservato in vari contesti e paesi, tra cui anche nel quadro di un’analisi globale che ha coinvolto 27 nazioni. Sembrerebbe che nei paesi con una bassa alfabetizzazione sull’IA, la propensione a usarla è maggiore. Negli Stati Uniti, gli studenti con minori conoscenze sull’argomento risultano essere più inclini a considerare l’impiego dell’IA per compiti accademici.
La ricerca spiega questo fenomeno suggerendo che l’IA, quando esegue compiti che sembrano umani, come la creazione artistica o la risposta empatica, suscita un senso di “magia” inaspettata in chi non la comprende appieno, alimentando così l’apertura e la fiducia verso di essa. Al contrario, chi ha una conoscenza più tecnica tende a considerare l’IA come uno strumento efficiente, riducendo l’effetto misterioso che ne favorisce l’adozione, ma consapevole del suo meccanismo e, perciò, delle sue lacune.
Questa scoperta potrebbe avere implicazioni per la progettazione di politiche educative, in quanto un maggiore insegnamento tecnico sull’IA potrebbe ridurre l’entusiasmo per la sua adozione.
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Immagine generata tramite DALL-E 3.

