La recente decisione di Apple di integrare l’IA generativa nei suoi iPhone segna un punto di svolta, l’IA diventa inevitabile. Questa tecnologia si sta rapidamente diffondendo in tutti gli ambiti, dai motori di ricerca come Google e Bing alle applicazioni di messaggistica e posta elettronica. OpenAI, con ChatGPT e DALL-E, è diventata un nome familiare, ma non senza suscitare preoccupazioni.
Nonostante l’entusiasmo di alcuni, molti temono che l’IA possa aumentare la disoccupazione e influenzare negativamente le elezioni presidenziali. Inoltre, diversi prodotti di IA hanno deluso le aspettative, come il lancio di “AI Overviews” di Google , oppure OpenAI che è stata coinvolta in scandali riguardanti accordi di non divulgazione e presunti usi impropri di dati (come la voce) di attori famosi per prodotti di assistenza vocale.
La crescente diffusione dell’IA sta indubbiamente sollevando numerose controversie e preoccupazioni tra i consumatori e ciò contribuisce a far nascere un nuovo mercato, quello dell’ “AI-Free”. Un esempio è la campagna di Dove, che ha dichiarato di non voler mai utilizzare l’IA al posto di modelle umane, così come Discover che ha promosso la comunicazione umana, sottolineando che i clienti possono parlare con rappresentanti umani anziché con robot. Sono diverse le nuove aziende che si oppongono all’IA per motivi etici, ma sono numerose anche quelle che stanno sfruttando l’opposizione all’IA con lo scopo di attrarre gli utenti, sfruttando gli stessi meccanismi del “greenwashing”.
La crescente resistenza all’IA riflette una preoccupazione più ampia per la qualità, l’etica e la sicurezza della tecnologia.
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Imagine generata tramite DALL-E 3.

